Piano Ministro Giuseppe Valditara: come migliorare i concorsi per i docenti e tentare di abbattere una volta per tutte il precariato. I dettagli.
Giuseppe Valditara è un politico e giurista italiano, nonché ministro dell’istruzione dal 2022 con il nuovo governo di Giorgia Meloni. Dopo aver ultimato gli studi in Giurisprudenza, inizia il percorso accademico divenendo professore di diritto pubblico e diritto romano presso la sede di Torino.
Dopo aver ottenuto il mandato, il nuovo ministro si è messo a lavoro in modo particolare per il corpo docente. Nello specifico, lo scopo è quello di migliorare i concorsi e cercare di trovare una soluzione possibile al precariato. Reclutare il personale è un passaggio molto complesso per il settore amministrativo.
Con il piano Valditara si vuole migliorare la gestione e il reclutamento del corpo insegnante durante i concorsi
Aspetto molto importante vede in modo particolare i concorsi per docenti, dove saranno apportate delle migliorie volte a ridurre il problema del precariato. Secondo quanto espresso dalla legge 79/22, i concorsi saranno banditi e organizzati annualmente. All’interno degli stessi sarà presente una prova scritta con quesiti a risposta aperta.
Le domande verteranno sulle conoscenze del candidato alla classe di concorso, oltre che al posto cui ambisce. Inoltre saranno presenti quesiti su abilità informatiche e sulla lingua inglese. Inoltre, una delle possibile novità vede che l’accesso alla prova è riservato a chi supera un primo test pre selettivo.
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Oltre alla consueta prova scritta, ricordiamo che sarà effettuata anche una prova orale. All’interno di questa al candidato saranno sottoposte domande sulle proprie competenze disciplinari, la valutazione dei titoli. L’esito sarà comunicato attraverso una graduatoria, dove sarà possibile consultare il punteggio ottenuto.
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Per partecipare al bando di concorso è necessario possedere i seguenti titoli: laurea magistrale o ciclo unico con conseguente abilitazione all’insegnamento (per scuola secondaria di primo e secondo grado); laurea o diploma AFAM di primo livello e abilitazione (insegnante tecnico pratico). Tre anni scolastici di servizio.