Assegno unico, le famiglie che dovranno restituirne una parte

Cosa è successo ad alcuni nuclei familiari che dovranno rendere una quota di Assegno unico percepita nei mesi scorsi

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Assegno unico (Foto Adobe – larciere.it)

La notizia è di qualche giorno fa: alcune famiglie si trovano nella condizione di dover restituire una parte dell’Assegno unico che avevano ricevuto nei mesi scorsi. Si tratta certamente di una situazione incresciosa per le famiglie coinvolte, alle quali stanno giungendo da parte dell’Inps le primi notifiche di conguaglio per le somme avute indebitamente nei 7 mesi trascorsi da marzo a settembre dello scorso anno.

A beneficiarie della misura a favore di natalità e di genitorialità sono state, nel corso del periodo tra marzo e novembre 2022, circa 5,2 milioni di famiglie con 8,3 milioni di figli. L’importo mensile medio della misura è di 233 euro a nucleo familiare, mentre la media per singolo figlio è di 146 euro.

Chi dovrà rendere una quota dell’Assegno unico

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Assegno unico (Foto Adobe – larciere.it)

L’Inps sta iniziando a recuperare le maggiorazioni di 30 euro a figlio erogate nel periodo da marzo a settembre a beneficiari che non ne avevano il diritto. Chi è coinvolto dalla restituzione dovrebbe riconsegnare fino a 210 euro a figlio, quindi. I nuclei familiari che dovranno rendere una quota all’Inps sono circa un milione e si tratta di famiglie monogenitoriali.

Queste non hanno diritto alla maggiorazione di 30 euro spettante per ogni figlio, nel caso in cui ambedue i genitori siano titolari di reddito da lavoro, come indicato nel decreto legislativo numero 230 del 2021. Gli incrementi sono legati all’Isee, con la quota massima per il valore dell’indicatore fino a 15mila euro, e diminuiscono via via che questo cala fino ad annullarsi dai 40mila euro in poi.

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Nei moduli Inps non erano specificati i requisiti, quindi anche molte famiglie monogenitoriali hanno presentato domanda con richiesta di maggiorazione per reddito da lavoro. L’Istituto ha inizialmente riconosciuto l’incremento, erogando l’assegno maggiorato, per interromperlo nel mese di ottobre. Ora stanno prendendo il via le procedure per il recupero delle cifre impropriamente versate.

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Non mancano le polemiche comunque per una situazione che vede coinvolti nuclei familiari a basso reddito composti da un solo genitore, in massima parte donne lavoratrici già alle prese con la difficile situazione economica, con una restituzione mediante conguagli nei prossimi assegni mensili che di conseguenza diverranno più leggeri.