Accorpamento scuole 2023, cosa succede?

È previsto, quest’anno nella maggioranza delle scuole italiane, un “dimensionamento”, che creerà qualche problema negli istituti

Dimensionamento Istituti Scolastici
Classe-(Foto Adobe-larciere.it)

Non è previsto un ottimo anno per le scuole italiane, visto che con la mancanza di fondi da parte dello Stato Italiano da investire, gli istituti rischiano di subire un dimensionamento. Tutto questo sarà predisposto a fine anno 2023 e farà sentire i suoi effetti negativi per l’anno scolastico 2024-2025.

Com’è facile prevedere questo problema colpirà soprattutto il Meridione. A soffrire di questo dimensionamento, saranno in special modo le province di Campania, Calabria, Puglia, Basilicata, Molise, Abruzzo, Sicilia e Sardegna. Cosa potrebbe succedere anche per il personale ATA?

Cosa succede col Dimensionamento scolastico?

Dimensionamento Istituti Scolastici
Alunni in classe-(Foto Adobe-larciere.it)

Secondo le statistiche fornite dal quotidiani napoletano, il Mattino la situazione per gli istituti italiani non è la migliore in previsione del futuro. Con la Legge di Bilancio, ci saranno grandi tagli per investire nel mondo scolastico, che porteranno ad un “accorpamento” di più istituti, aumentando anche il numero degli studenti. Tra le cause, c’è anche il calo demografico.

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Al primo posto di questa classifica, c’è la Campania, la regione con più cittadini del Sud Italia. Infatti, è prevista la fusione di circa 146 scuole. Davvero tante. Con tagli del personale all’interno di 500 persone e con il licenziamento di quasi 300 dirigenti. Si cercherà di trovare intese per risolvere i problemi entro il mese di maggio del 2023.

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Attraverso dei parametri stabiliti dal Ministero dell’Istruzione, le Regioni provvedono autonomamente al dimensionamento della rete scolastica entro e non oltre il 30 novembre di ciascun anno. Le Regioni, si uniranno a discutere di questo dimensionamento, soprattutto per il problema che potrà nascere al Sud, contro i tagli proposti dal Ministero, proponendo eccezioni agli accorpamenti in aree di particolare disagio sociale con elevato abbandono scolastico. Ma c’è il rischio che alcune regioni settentrionali come la Lombardia e l’Emila Romagna, possano opporsi.

Secondo quanto previsto dall’ultima legge di Bilancio, gli accorpamenti, saranno previsti, entro il 30 novembre, ed entreranno in vigore nell’anno scolastico 2024/25 ma già dal prossimo settembre molti istituti si troveranno a dover condividere il dirigente scolastico.

Intanto, i tagli dei fondi scolastici passano da spese complessive per l’Istruzione scolastica di 52 miliardi e 114 milioni del 2023 ad una spesa di 47 miliardi e 997 milioni di euro del 2025.