I datori di lavoro che operano nelle zone più colpite dal sisma del 2016 hanno nuovamente la possibilità di ricevere un esonero contributivo. In cosa consiste
Come si sa l’Italia è uno dei paesi considerati più penalizzanti sul costo del lavoro. I datori di lavoro sfruttano il più possibile le agevlazioni che gli si propongono davanti. Come lo sconto contributivo per l’assunzione dei giovani. Oppure se si assume un percettore di reddito di cittadinanza o di disoccupazione. Anche per quest’anno è stato rinnovato l’esonero contributivo per i datori di lavoro che operano nelle zone più colpite dal severo sisma dell’estate 2016. si tratta di alcune aree dell’Abruzzo, Marche, Umbria dove gli eventi calamitosi hanno creato situazioni emergenziali dalla data del 26 agosto 2016. E dal 2017 sono stati disposte delle agevoazioni per riqualificare il territorio. E la spinta al lavoro ed all’assunzione è una di queste.
Si tratta di un pacchetto di agevolazioni in favore di queste particolari aree, tra cui l’esenzione IRPEF, IREP. Ed anche l’esonero contributivo. La Legge Bilancio 2023 ha stanziato una cifra di 60 milioni di euro. L’INPS è intervenuta a seguito di questa ulteriore proroga per chiarirne i contenuti.
Esonero contributivo 2023 per le zone colpite dal sisma, chi ne può beneficiare
Questa agevolazione, che si traduce nell’esonero contributivo per i datori di lavoro che operano nelle zone colpite dal sisma, ma anche per gli autonomi ed i professionisti, rende pari a zero l’obbligo di versare i contributi. I requisiti per poter usufruire di questa agevolazione sono che la sede dell’azienda si trovi nelle zone colpite, elencate nel dettaglio nel portale dell’INPS. Inoltre I datori di lavoro o i professionisti, devono aver subito, in seguito al terremoto, una perdita di fatturato pari almeno al 25 per cento nel periodo che va dal 26 agosto 2016, il giorno del sisma, al 31 dicembre dello stesso anno. Ovviamente confrontando il fatturato con l’anno precedente.
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L’ottenimento dell’agevolazione può essere vincolata a delle restrizioni. Possono essere esclusi dall’esonero contributivo i professionisti ed i datori di lavoro che lo hanno percepito già negli anni precedenti. La riduzione del versamento può essere inserita nell’F24 con un codice tributo particolare, spiegato dall’INPS e dall’Agenzia delle Entrate, direttamente nella sezione erario.