Quali sono le novità per poter partecipare alle nuove procedure di reclutamento dei docenti previste a partire da quest’anno
Nuovo governo e nuove regole per l’accesso alla carriera di insegnante. Sono infatti cambiate le procedure previste per la partecipazione ai concorsi per l’assegnazione dei posti di ruolo. Ci sono quindi nuove regole per le selezione degli insegnanti che verranno applicate definitivamente dopo un periodo transitorio fino al 2024.
Nel frattempo le formazione iniziale e continua dei docenti e il loro reclutamento stanno cambiando e il dereto Pnrr 2 convertito in legge ha dato il via alle nuove regole per le assunzioni dei professori. Si inizia così un nuovo capitolo della saga della scuola italiana, alle prese con l’ennesima, e si spera conclusiva, riforma.
Come partecipare al concorso per docenti, nuove regole
Il nuovo iter per diventare professori si può riassumere in 4 punti:
- laurea magistrale (triennale per ITP, Insegnante Tecnico Pratico);
- percorso abilitante da 60 CFU (Credito Formativo Universitario);
- concorso docenti;
- anno di prova con esame finale e valutazione conclusiva.
Quindi per l’immissione in ruolo degli insegnanti si sarà un concorso pubblico, inserito in un nuovo percorso formativo per chi vuole intraprendere la carriera scolastica, per l’inserimento delle giovani leve e per scongiurare il precariato, male storico della scuola italiana. Questi i requisiti per la partecipazione al concorso per l’immissione in ruolo:
- laurea o diploma AFAM (alta formazione artistica, musicale e coreutica) di secondo livello e abilitazione all’insegnamento ;
- laurea, oppure diploma AFAM di primo livello;
- specializzazione per le attività di sostegno;
- 3 anni di servizio, anche non continuativi, negli ultimi 5 anni.
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Per la fase transitoria fino alla fine del 2024 si può partecipare anche con 30 CFU del percorso abilitante. Quindi per l’accesso in ruolo si supera un concorso nazionale, indetto con scadenza annuale, svolto su titoli e esami con prova scritta e orale. La prova scritta, con quesiti a risposta aperta, valuta le conoscenze delle materie inerenti la propria classe di concorso e le metodologie didattiche, mentre l’orale verte sulle conoscenze delle discipline.
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Alla conclusione dell’iter concorsuale si stila una graduatoria sulla base dei punti ottenuti per la prova scritta, la prova orale e la valutazione dei titoli. È composta solo dai vincitori, non è prevista una graduatoria degli idonei.