Bonus 200 euro, alcuni lavoratori lo dovranno restituire

La questione del bonus 200 euro continua ad essere controversa. I sindacati non sono d’accordo sui soldi a pioggia e poi la richiesta di restituzione

Purtroppo con i bonus a volta la questione si può sollevare. L’erogazione di denaro a pioggia, che in seguito a controlli poi deve essere restituito. Ed intanto le famiglie hanno fatto ocnto su quei soldi per pi vederseli nuovamente sottratti, anche se a rate. Il bonus 200 euro ha rappresentato dallo scorso maggio la prima tranche di erogazione della misura antinflazione, che in totale prevede 350 euro. I primi 200 sono stati erogati dal mese di luglio in poi. I percettori che ne hanno beneficiato per primi sono stati i dipendenti del lavoro pubblico, dunque col Mef come sostituto d’impsta, i pensionati – per lo stesso motivo, ed i percettori del reddito di cittadinanza.

A novembre la seconda tranche, ma in modalità più ristretta. Infatti i 200 euro del primo bonus erano per tutte le categorie di lavoratori e disoccupati inseriti nel decreto che avessero un reddito al di sotto dei 35mila euro. Mentre invece il bonus 150 euro ha ristretto la platea alle stesse categorie, ma con reddito al di sotto dei 20mila euro.

Bonus 200 euro, 100mila docenti lo dovranno restituire

La questione è che nel decreto evidentemente alcuni parametri non erano stati chiariti. I 35mila euro di reddito non si riferivano all’anno precedente, il 2021, ma all’anno in corso. E da qui le conseguenze spiacevoli che oltre 100mila docenti stanno subendo. Come accennato in precedenza, i 200 euro del bonus per i lavoratori del pubblico impiego sono stati erogati automaticamente in base ai dati provenienti dall’INPS, Agenzia delle Entrate e dal MEF. Come si sa, per motivi vari, tra cui straordinari, festività non godute ed altro, ogni anno il reddito può leggermente variare verso l’alto o verso il basso.

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Ed i 100mila docenti, che a fine anno hanno superato i 35mila euro di reddito, anche se di poco, lo dovranno restituire in tranche da 25 euro. Molti docenti che l’anno scorso hanno sfiorato i 35mila ma che non li hanno raggiunti si trovano ora in questa situazione.