Scuola, le vacanze di Carnevale: le date degli stop delle regioni

Le vacanze di Carnevale imporranno chiusure obbligate per tantissimi istituti: facciamo il punto della situazione scoprendo le date degli stop regione per regione. Ricordiamo sin da subito che alcune regioni hanno deciso di non chiudere per questo periodo. 

Il passo dalle festività di Natale alle vacanze di Carnevale è veramente breve: numerosi istituti in tutta Italia sono pronti a chiudere i battenti per uno stop che può durare pochi giorni o qualcosa in meno. Infatti, per quanto riguarda il 21 Febbraio, ovvero il martedì grasso, non tutte le regioni hanno dato il via libero per lo stop alle lezioni didattiche.

Gli studenti così come alcuni docenti ancora brancolano nel buio non sapendo quando e se presentarsi a scuola. Facciamo dunque chiarezza sull’argomento, andando a vedere le date delle chiusure regione per regione.

Scuola, le vacanze di Carnevale: le date degli stop delle regioni

Nella maggior parte dei casi, le scuole vengono chiuse per il martedì grasso e solitamente viene anche previsto un ponte. Ad esempio, Abruzzo, Basilicata, Campania, Piemonte e Provincia di Trento hanno disposto la chiusura delle scuole sia lunedì 20 che martedì – grasso – 21 febbraio 2023. C’è poi il Friuli Venezia Giulia, dove alle suddette giornate di aggiunge anche mercoledì 22 febbraio 2023, che da tradizione cristiana equivale all’inizio del periodo di quaresima.

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In Sardegna, invece, le scuole restano chiuse solamente nella giornata del martedì grasso, 21 febbraio 2023, mentre in Valle D’Aosta e Veneto anche il giorno dopo, mercoledì 22 febbraio. In Molise invece lo stop durerà solamente per il 22 Febbraio. Discorso differente per la Lombardia, dove c’è il rito ambrosiano: qui, infatti, le scuole si fermano venerdì 24 e sabato 25 febbraio.

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Tutte le regioni che sono rimaste fuori dal discorso non prevedono stop didattici e dunque i ragazzi saranno obbligati a presentarsi presso le scuole. Si tratta di Trentino Alto Adige, Liguria, Emilia Romagna, Lazio, Toscana, Umbria, Marche, Calabria, Puglia e Sicilia. Le assenze dovranno essere giustificate e rientreranno nel conteggio delle ore di non pervenuta presenza in istituto.