Novità per lo smart working, sarà ancora possibile lavorare da casa per alcuni dipendenti di chi si tratta
Lo smart working o lavoro agile o lavoro da remoto si è definitivamente radicato nelle abitudini dei lavoratori italiani con l’emergenza Covid, quando milioni di persone sono state costrette ad svolgere le loro attività produttive in una modalità del tutto sconosciuta per la maggior parte di esse. Si trattava di una esigenza indotta dalle circostanze piuttosto che di una decisione individuale ed aziendale, ma ha trovato poi vasta adesione.
La conclusione della pandenia e la riapertura delle occupazioni consuete non ha determinato la fine di questa esperienza e di questa maniera di ristrutturare il lavoro. Al contrario, nei settori più sviluppati dell’impresa privata l’importanza di rimodulare i tempi e le dislocazione del lavoro è avvertita pienamente. Lo smart working è una delle opportunità di questo nuovo modo di lavorare.
Prosegue lo smart working per alcuni dipendenti
La fine dell’emergenza Covid non ha significato la scomparsa del lavoro agile.La dimostrazione arriva tra l’altro dal dibattito politico di questo ultimo periodo. La discussione, che ha visto chiamate in causa anche le parti sociali, ha prodotto risultati, almeno per alcuni gruppidi dipendenti. Infatti l’emendamento presentato al Milleproroghe che propone l’estensione fino al 30 giugno dello smart working per i dipendenti, è stato accolto nelle Commissioni Bilancio e Affari Costituzionali del Senato.
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In special modo, la proroga è riservata ai lavoratori fragili (disabili con connotazione di gravità, immunodepressi, malati oncologici, sottoposti a terapie salvavita) e ai genitori con figli al di sotto dei 14 anni di età. Il lavoro agile è possibile anche in assenza di accordi individuali a patto che sia compatibile con le specificità dell’impiego. La proroga è stata dunque posticipata dal 31 marzo al 30 giugno di quest’anno per i genitori di figli minori di 14 anni e i lavoratori fragili. Per questi ultimi in particolare c’è l’opportunità di essere impiegati in altre funzioni e sostituiti, pur rimanendo a stipendio pieno.
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Per i lavoratori della Pubblica Amministrazione coinvolti dal provvedimento è stato necessario recuperare le necessarie coperture finanziarie che corrispondono a circa 16 milioni di euro. L’emendamento ha avuto l’approvazione di maggioranza e opposizione con votazione unanime, a dimostrazione dell’importanza della misura non solo per i gruppi fragili di lavoratori, ma per non lasciare l’occasione offerta dalla tecnologia informatica di rinnovare ed evolvere il mondo del lavoro.