Anche per quest’anno il bonus condizionatori è stato rinnovato. E non è necessario che sia abbinato alla ristrutturazione dell’appartamento
Probabilmente il mese di febbraio non è quello in cui di più si pensa all’acquisti di un condizionatore, a meno che non si opti per la pompa di calore, che eroga anche aria calda e riscalda l’appartamento. Nonostante ciò è importante munirsi per tempo. Le scorse estati torride hanno reso per molti necessario l’utilizzo del condizionatore per raffreddare l’ambiente casalingo e migliorare le condizioni di vivibilità. Anche se con dei costi alti, sia in termini di bollette che di inquinamento atmosferico. Per cui quello che il Governo attraverso un bonus specifico, incentiva, è l’acquisto di condizionatori che siano sempre più efficienti energicamente e che dunque procurino minore inquinamento.
Si parla di minore perché non è possibile che si annullino le emissioni ed il consumo energetico di questo elettrodomestico particolamente energivoro. In ogni caso le regole per il bonus condizionatori sono state messe nero su bianco, e chi lo desidera può già usufruirne.
I condizionatori fanno parte a tutti gli effetti del bonus mobili, dunque di mobili ed elettrodomestici sottoposti a sconto. Ma questo bonus è vincolato alla ristrutturazione dell’appartamento, che deve avvenire in data antecedente l’acquisto. Se non si sta ristrutturando casa, si può ottenere il bonus condizionatori approfittando dell’ecobonus, per l’efficientamento energetico degli apaprtamenti. E del Superbonus 110%, o 90%. In questo modo si può comprare un condizionatore ottenendo uno sconto dal 50 al 65 per cento, con dei massimali.
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La restituzione parziale della spesa per i condizionatori può avvenire tramite detrazione fiscale in un arco di tempo che va dai 5 ai 10 anni, oppure attraverso lo sconto sull’acquisto grazie alla cessione del credito. Per la detrazione del 50% il condizionatore deve essere almeno di classe A+, e la restituzione è abbinata alla ristrutturazione della casa entro i 96mila euro, e senza ristrutturazione, ma con manutenzione straordinaria, entro 16mila euro per il totale dei mobili.
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Con le stesse regole, pari al 50%, si possono otenere cifre maggiori, fino al 65% di restituzione per i condizionatori a patto che si acquistino modelli con la pompa di calore e che si sostituiscano a modelli precedenti che inquinano di più.
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