Alcuni lavoratori che sono stati inseriti successivamente nel regolamento per il bonus 150 euro, hanno tempo fino al 31 gennaio per richiederlo
Il bonus 150 euro è ancora in circolazione. Ed anche il bonus 200 euro. le due tranche dei sostegni antinflazione, determinati dal decreto aiuti del precedente governo, continuano ancora a palleggiare tra i cittadini e l’INPS. Anche se in un primo momento sembrava che le due pratiche dovessero essere evase nei soli mesi di luglio, per i 200 euro, e di novembre, per i 150 euro. Ed invece non è stato così. A parte i ritardi che sono consoni della burocrazie nostrana, ci sono state difficoltà sui regolamenti. In prima battuta i dipendenti del settore pubblico, privato, percettori di reddito di cittadinanza e Naspi hanno potuto ottenere i bonus. Senza farne richiesta.
I due bonus sono vincolati a tetti di reddito. Da ciò ne consegue che i 200 euro sono stati dati ai lavoratori, pensionati e disoccupati entri i 35mila euro annui. Mentre i successivi 150 euro entro i 20mila euro. E l’INPS per molti lavoratori e disoccupati aveva già i dati reddituali. Mentre per alcuni lavoratori del settore privato è stato necessario sottoscrivere un’autocertificazione valida nei termini di legge, per cui ad un’autocertificazione mendace corrispondono penalità, anche gravi.
Bonus 150 euro, chi ha tempo in giornata per richiederlo
Il bonus 150 euro è stato erogato in prima battuta a pensionati, dipendenti del settore pubblico, percettori di reddito di cittadinanza, Naspi e Dis Coll, collaboratori domestici ed altri nel mese di novembre. Hanno iniziato i pensionati il primo giorno lavorativo del mese. Mentre i lavoratori autonomi, dunque i professionisti, ed i free lance con o senza partita IVA, hanno ricevuto in tempi relativamente recenti i regolamenti per richiedere i due bonus. Anche i collaboratori coordinati e continuativi.
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Per tutte queste categorie, la domanda può essere inoltrata all’INPS, tramite il portale, entro il 31 gennaio 2023. In alternativa ci si può rivolgere per la pratica ad un CAF o patronato. L’INPS in seguito elaborerà le domande e pubblicherà sulla pagina personale dell’interessato l’esito della richiesta, se accolta o rifiutata.