La posizione del governo nei confronti dei bonus energia come contrastare i rincari in bolletta di gas ed energia elettrica
Nelle ultime settimane si è registrato un calo sostanzioso nel prezzo del gas naturale sui mercati internazionale. Questo non può che essere una buona notizia per un paese come l’Italia dipendente quasi del tutto dall’estero per le forniture di prodotti di origine fossile a scopi energetici.
Gli effetti di questa diminuzione però tarderanno a farsi sentire nelle tasche dei consumatori. Infatti il calo dei costi deve ancora arrivare in bolletta e gli utenti continueranno a pagare salati i conti di gas e luce. A questo punto sono necessari di interventi mirati da parte dello stato a favore delle fasce più deboli ed esposte ai rincari, come confermato da autorevoli esponenti del governo.
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Il ministro dell’Economia Giorgetti, in occasione dell’ultima edizione di Telefisco, convegno evento organizzato on line dal Sole 24 Ore, ha confermato proprio l’intenzione del governo di ampliare e ribadire le più importanti misure contro il caro energia, a partire dai bonus energia per famiglie e piccole/medie imprese. L’intenzione espressa è di confermare i bonus, ma modificandone i meccanismi di assegnazione.
Sono allo studio, come sostenuto da Giorgetti, delle misure più efficaci in termini di sostegno e più adattabili agli andamenti dei consumi. Si prensa di favorire e implementare i comportamenti più attenti al risparmio energetico. In questo senso il governo si muoverà, sempre secondo il ministro, secondo e di pari passo alle direttive della EU.
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Mancano a questo punto i dettagli della nuova formula dei bonus per famiglie e imprese che tuttora colpiti dai rincari energetici. I prezzi infatti al momento non scenderanno in maniera significativa e l’inflazione dà soltanto lievi segnali di rallentamento nelle ultime settimane. D’altra parte il pericolo resta che il calo del potere d’acquisto di stipendi e pensioni influisca fortemente sui bilanci familiari.
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La contrazione dei consumi avviene anche in settori come la salute e la spesa alimentare, confermando le difficoltà delle famiglie. Gli incrementi di alcune prestazioni previdenziali e assistenziali, dovuti alle leve della rivalutazione, e i tagli ai costi contributivi del lavoro non sono sufficienti purtroppo a superare le difficoltà economiche.