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L’odissea di una disabile: 2 ore di viaggio per 2 ore di lavoro

L’odissea di una disabile, costretta a fare 2 ore di viaggio per solo 2 ore di lavoro. Ecco la storia assurda di Loredana.

La storia di Loredana (foto Pixabay) -larciere.it

Lavora per due ore al giorno a 30 chilometri da casa, e per raggiungere il posto di lavoro impiega circa due ore con i mezzi pubblici. E’ questa la storia di Loredana Licheni, 53 anni, portata alla luce proprio in questi giorni.

L’ennesima storia di pendolarismo in Italia che fa rabbrividire, che emerge dopo la storia della bidella costretta a viaggiare ogni giorno da Napoli a Milano.

Sono molte infatti, in Italia, le persone che ogni giorno sono costrette a questo strazio per raggiungere il posto di lavoro, spesso lavorando anche in condizioni disagiate e con stipendi non adeguati. Ma andiamo a vedere nel dettaglio la storia di Loredana.

La storia di Loredana, disabile, e la sua odissea per andare a lavoro ogni giorno

Addetto alle pulizie (foto Pixabay) -larciere.it

Loredana è una donna di 53 anni, residente a Voltri in provincia di Genova, che lavora come addetta alle pulizie per l’azienda di igiene urbana del comune di Genova Immer srl, aggiudicataria dell’appalto pulizie presso i cantieri Amiu spa.

Loredana lavora li dal 2019 e per raggiungere il posto di lavoro, a Giro del Fullo (Genova) deve percorrere 30 chilometri e per farlo impiega circa 2 ore con i mezzi pubblici, perché sprovvista di un mezzo proprio.

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In più, Loredana è titolare di Legge 104 perché disabile, così come anche il marito che in più ha bisogno di assistenza. Ma la donna lavora con un orario spezzato che non le permette di rientrare a casa, e la tiene occupata dalle 6.45 alle 7.45 e dalle 13.40 alle 14.40, quindi solo due ore di lavoro per due ore di viaggio.

Loredana, nella lunga pausa è costretta a girare per la città in qualunque condizione meteo, e lo stipendio è davvero esiguo.

Una storia davvero difficile, che viene seguita dalla Uil, che ha inviato già diverse lettere ad Amiu, ispettorato del lavoro, Dussman Service (ditta di appalto) e Immer srl (ditta di subappalto) spiegando la situazione della signora, che è stata assunta con un contratto tra l’altro che prevede un’altra sede di lavoro e dove non vi è nemmeno esplicita accettazione di lavoro sotto il minimo contrattuale previsto dal CCNL Pulizie/Multiservizi.

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La Immer ha spiegato che attualmente le altre sedi sono occupate da personale assunto con contratto a tempo indeterminato e con anzianità pari alla signora, ma Uil ha deciso di dare incarico all’ufficio legale per la tutela della lavoratrice.

Mara Toscano

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