Novità per il mondo della scuola, in arrivo un nuovo piano di assunzioni per oltre 70mila insegnanti nei prossimi anni
Si continua a discutere dall’inizio della scuola delle cattedre vuote o occupate da personale precario nel mondo scolastico. In particolare, tra gli insegnanti di sostegno si registra una cronica mancanza di personale specializzato. Si tratta di una polemica che si sviluppa ad ogni inizio di anno scolastico per protrarsi nei mesi successivi.
Ad essere messo sotto accusa è soprattutoo il farraginoso meccanismo di reclutamento del personale docente che tra l’altro è oggetto frequentemente di modifiche anche sostanziali, con il risultato di creare confusione e pastoie burocratiche per insegnanti e scuole. A questo si aggiunge la carenza di fondi strutturali destinati proprio alla scuola. Con una crisi perenne, in tal modo, di attrezzature e di organico.
Sembra che la situazione sia destinata a cambiare fin dal prossimo anno scolastico. Il governo sembra disponibile a sbloccare i nuovi concorsi scolastici per almeno 70mila nuovi insegnanti di ruolo, sfruttando le risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Con questa occasione si modificheranno anche le procedure di selezione e assunzione dei docenti. L’idea è di introdurre concorsi annuali con una particolare tutela per i precari storici, per chi cioè può vantare 3 anni di servizio svolto negli anni precedenti.
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Per questi docenti, in possesso di 24 CFU e almeno 3 anni di lavoro a scuola, si prevede un corcorso riservato forse già in primavera. Il concorso sarebbe replicato l’anno successivo per chi ha almeno 30 dei 60 CFU preventivati dal nuovo percorso deciso dal PNRR e dalla riforma delle assunzioni presentata dall’ex ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi. Per il sostegno si propone il contratto a tempo determinato per chi possiede già la specializzazione e per chi la otterrà entro il 30 giugno 2023.
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Per i docenti sono previsti percorsi abilitanti da 60 CFU, con esame scritto e lezione simulata. Successivamente concorsi per gli insegnanti abilitati e per quelli che possiedono il requisito di 3 anni di servizio nella scuola pubblica, nei 5 anni precedenti, di cui almeno 1 nella propria classe di concorso. Insomma delle grandi novità che potrebbero cambiare la scuola italiana.
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