Il trattamento integrativo sui redditi da lavoro dipendente e assimilati, anche chiamato ex bonus Renzi, non è stato modificato dalla Manovra 2023. Andiamo a scoprire insieme chi potrà richiederlo durante l’annata corrente.
La Manovra finanziaria dettata dal governo Fratelli d’Italia e targata Giorgia Meloni sta rimodellando l’economia del nostro paese. Alcuni contributi statali sono stati infatti ritoccati ma al contrario altri, sono stati lasciati così com’erano. È sicuramente il caso del trattamento integrativo sui redditi da lavoro dipendente e assimilati, anche chiamato ex bonus Renzi.
Ma in cosa consiste questo incentivo statale? Il bonus Irpef viene riconosciuto con cadenza annuale a tutti i lavoratori dipendenti e, dal 1° luglio 2020, può raggiungere la somma massima di 120 euro al mese e un tetto massimo di 1.200 euro l’anno. Il tutto in base alla fascia di reddito del beneficiario. Andiamo dunque a scoprire insieme a chi spetta nel 2023 e come si può richiedere.
Ex bonus Renzi, ecco a chi spetta nel 2023 e come si deve richiedere
Passati alla storia popolare come i celebri “80 euro”, poi rimodellati a 100 ed infine portati a 120, essi possono essere richiesti dalle seguenti categorie:
- lavoratori dipendenti del settore pubblico e privato;
- soci lavoratori delle cooperative;
- lavoratori atipici e con contratto co. co. co.;
- stagisti e borsisti;
- lavoratori socialmente utili;
- disoccupati percettori di indennità mensile di disoccupazione NASpI;
- lavoratori in cassa integrazione.
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Anche i pensionati possono richiedere tale incentivo statale purché siano percettori di pensioni INPS e non ricevano altri trattamenti risarcitori o assistenziali come il Reddito di Cittadinanza oppure rendite INAIL. Il primo metodo per farsi accreditare tale bonus è sicuramente quello più semplice poiché avviene direttamente in busta paga. Il secondo modo è ricevere l’ex Bonus Renzi a conguaglio a fine anno da parte del datore di lavoro, configurando il medesimo rischio dell’erogazione mensile. L’ultimo modo per ottenere la quota è “saltare” il datore di lavoro, ricevendola dunque in sede di 730.
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Ricordiamo infine che non bisogna presentare alcuna domanda per ricevere il bonus poiché viene fatto tutto in automatico. Al contrario sarà necessario comunicare il rifiuto qualora non spettasse dato che va in base al reddito annuale.