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Gravidanza e lavoro, i diritti e cosa sapere

Gravidanza e lavoro, quali sono i diritti riconosciuti dalla Costituzione? Ecco tutto quello che c’è da sapere su permessi e congedi.

Gravidanza e lavoro, tutti i diritti delle future mamme (foto Pixabay) – larciere.it

La gravidanza è uno dei momenti più belli da vivere per una donna, ma spesso insorgono altri pensieri che accompagnano le future mamme fino al parto. Quali sono i miei diritti? Quando avvisare a lavoro della gravidanza? Quando richiedere la maternità?

Queste ed altre domande preoccupano le future mamme, perché spesso non vengono spiegati al meglio quali sono i diritti delle mamme lavoratrici e in gravidanza.

Ma andiamo a vedere quindi nello specifico tutto quello che c’è da sapere sulla gravidanza e il lavoro, i diritti delle mamme lavoratrici, i permessi e i congedi.

Gravidanza e lavoro, tutte le info utili

Donna in gravidanza (foto Pixabay) – larciere.it

Le donne in gravidanza sono tutelate dalla Costituzione, dove l’articolo 37 prevede che “le condizioni di lavoro devono consentire l’adempimento della sua essenziale funzione familiare e assicurare alla madre e al bambino una speciale adeguata protezione”.

Con varie disposizioni legislative poi, vengono dettate le norme che riguardano la gravidanza e i primi mesi di vita del bambino, nell’ambito del lavoro.

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Ma quando comunicarlo a lavoro? Se nel posto di lavoro ci sono rischi per la salute della mamma o del bambino, la gravidanza va comunicata prima possibile, così come nel caso di gravidanze a rischio, così da permettere al datore di lavoro di mettere in sicurezza la futura mamma. Se invece non ci sono rischi, non c’è una scadenza esatta, purché sia prima dell’astensione dal lavoro.

Ma quali sono i diritti delle donne in gravidanza?

  • Congedo di maternità, un periodo di astensione obbligatoria dal lavoro di 5 mesi che sono i due mesi precedenti la data presunta del parto e i tre mesi dopo il parto, oppure un mese precedente al parto e 4 mesi successivi, previo parere medico preventivo, o ancora 5 mesi successivi al parto, qualora il medico attesti che il lavoro non comporta rischi per la gestante;
  • Indennità di maternità, pari all’ 80% per il periodo del congedo di maternità;
  • Congedo parentale, l’astensione facoltativa dei genitori per un periodo di massimo 10 mesi nei primi 12 anni di vita del bambino;
  • Permessi di riposo, per allattamento e disabilità del bambino, per le mamme lavoratrici dipendenti;
  • Congedo per malattia del figlio, diritto non retribuito per uno dei genitori di astenersi dal lavoro per tutta la durata della malattia del figlio fino ai suoi 3 anni.

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La domanda di maternità obbligatoria deve essere fatta telematicamente all’Inps o al patronato entro i due mesi precedenti la data presunta del parto.

Mara Toscano

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