Il prezzo della benzina alle stelle può essere contenuto con degli aiuti, che questa volta sono di iniziativa privata. Cos’è il buono benzina da 200 euro
Dal primo gennaio 2023, cioè da quando il Governo ha deciso lo stop definitivo al taglio delle accise, il costo di benzina, diesel e Gpl è tornato a valori mai visti in precedenza. Con l’aggravante che alcuni distributori speculano al punto da contare 2,50 euro al litro per la benzina, in autostrada. Per questo si sta parlando di un obbligo di legge per cui tutti i distributori sarebbero obbligati ad esporre, oltre al prezzo scelto, anche il prezzo medio corrente, così da dare un’idea più netta ai consumatori di quali sono i distributori che impongono prezzi fuori mercato. Ed i benzinai si sono subito ribellati: minacciano uno sciopero tra un paio di settimane.
Questa proposta di legge può aiutare i consumatori a scegliere meglio ed a risparmiare facendo appello alle proprie risorse, ma è ben lontana da un aiuto concreto per contenere il prezzo della benzina. L’unica idea che è venuta in mente al Governo è stata la riproposizione del buono benzina da 200 euro. Di cosa si tratta.
Quindi per sanare problematiche pubbiche, come l’inflazione ed il caro energia, derivante anche da politiche comunitarie, e dunque politiche, ci si rivolge al “buon cuore” dei privati. E neanche tutti. Il buono benzina da 200 euro, che è stato ripristinato sotto forma di voucher, può essere erogato dal datore di lavoro ai propri dipendenti sotto forma di benefit. Tuttavia non vige nessun obbligo da parte del datore di lavoro di caricarsi di questo onere.
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Il buono benzina è da 200 euro netti, o meglio da 258,23 lordi. Oltre questo limite si entra in un regime fiscale che il datore di lavoro deve pagare. Il dipendente può scegliere se ricevere questo buono sotto forma di voucher da 200 euro, o sotto forma di benefit aziendale, con dei vantaggi fiscali.
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Il buono benzina ed il benefit per acquisto di benzina, diesel o per caricare l’auto elettrica, non possono essere richiesti. È a discrezione del datore di lavoro erogare tale beneficio. Come spesso accade.
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