Mondo lavoro, 504 mila assunzioni previste nel mese gennaio nelle imprese italiane. Vediamo quali sono i settori in crescita.
Si prospetta un 2023 davvero molto importante per il mondo del lavoro. Gli ultimi anni sono stati molto complessi il numero delle assunzioni è stato drasticamente ridotto. Purtroppo si sono contati più tagli che altro. Attraverso i nuovi dati è stato possibile stimare che solo a gennaio ci sarà un boom di assunzioni rispetto all’anno precedente.
Uno degli aspetti più importanti da tenere in considerazione e proprio una crescita della domanda: nel dettaglio si vede un + 14% rispetto anche al 2019. Vediamo quali sono i settori maggiormente interessati. Prevalentemente abbiamo il manifatturiero che vede circa 19.000 assunzioni previste per il mese di gennaio.
Lavoro, assunzioni su tutto il territorio nazionale. Ecco i settori in crescita
Gli altri settori che seguono a ruota quello manifatturiero sono: il turismo che vede un aumento delle 21% con assunzioni pari a 10.000 unità. E ancora vediamo i servizi operativi di supporto a imprese e persone con un incremento del 17,7%. Si stimano, dunque, circa 7000 posti di lavoro in tutta Italia.
Continuiamo la nostra rassegna con un altro tassello della lista che vede i servizi alle persone. Si è calcolato un 12,9% con i media 7000 assunzioni. Andando ancor di più nello specifico si può evincere dal Bollettino del sistema informativo excelsior che l’industria ha in programma oltre 174.000 assunzioni.
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Facendo un brevissimo paragone tra il 2022 e il 2023 possiamo renderci conto che si passa da una 38,6% dell’anno scorso ad un’45,6% di quest’anno. I settori che sono maggiormente in difficoltà e che sono alla ricerca di personale da inserire nel proprio organico sono, senza dubbio, le professioni nelle attività commerciali, i tecnici e gli operai specializzati.
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Per quanto riguarda le modalità di contratto, saranno previste prevalentemente a tempo determinato pari a 41,3%. Molti anche i contratti a tempo indeterminato e gli stage per i giovani senza esperienza che saranno proposti con un 5% sul totale. Le regioni più interessate sono la Lombardia, Lazio, Veneto, Piemonte, Campania ed Emilia-Romagna.