I bonus per la casa possono essere i più disparati. Dalla ristrutturazione, al bonus mobili ed elettrodomestici all’ecobonus
Da parecchi anni a questa parte il miglioramento del patrimonio edilizio italiano è stato affidato ai privati. Difatti, lo Stato partecipa alle spese sulle ristrutturazioni e sulle migliorie delle case e dei palazzi sotto forma di detrazione fiscale, che va a sostituire un contributo in termini di denaro. In questo modo, con una spesa più ridotta, che viene raggruppata sotto forma di bonus, si può migliorare il patrimonio edilizio italiano con buona parte della spesa sostenuta dai privati. E anche per quest’anno sono stati confermati i bonus per la casa.
Tanto per iniziare, il Superbonus. A seguire il bonus ristrutturazioni. A cui è legato a doppio filo il bonus mobili ed elettrodomestici. Ed l’Ecobonus. La programmazione arriva fino a tutto il 2024. tuttavia sono in calo i tetti di spesa che possono essere rimborsati dal settore pubblico.
Le novità sono iniziate con il Superbonus, misura che per qualche anno è rimasta ferma con un rimborso del 110 per cento. E con la cessione del credito alle banche era possibile efficientare i condomini a spese zero. Questo meccanismo è cambiato. Dal 2023 la percentuale massima di rimborso passa dal 110 per cento al 90 per cento. Per cui niente più spese zero per i condomini. Mentre non cambia la quota di rimborso massima per il bonus ristrutturazioni. Per il 2022, 2023 e 2024 è fissato il rimborso Irperf del 50% entro un limite di spesa di 96mila euro.
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Mentre il bonus mobili ed elettrodomestici, che è dipendente in tutto e per tutto alla ristrutturazione dell’appartamento, cala piuttosto sensibilmente. Fino al termine del 2022 si attesta sui 10mila euro massimi di spesa, per il rimborso del 50 per cento sotto forma di detrazione fiscale in 10 anni. Cifra che scende a 8mila euro per il 2023 ed a 5mila per il 2024.
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Inoltre per usufruire del bonus mobili ed elettrodomestici questi ultimi devono essere di classe energetica alta, altrimenti non si potrà detrarre la spesa. I forni devono essere di classe non inferiore alla A. Le lavatrici non inferiore alla E. Lo stesso per asciugatrici e lavastoviglie.
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