MONDO SCUOLA

Docente licenziata dopo vent’anni di insegnamento

Andiamo a scoprire la storia di una docente alla quale è stato risolto il contratto. Cosa è successo e cosa hanno detto i giudici

La docente si rivolge al Tar-(Foto Adobe-larciere.it)

La docente protagonista del contenzioso con l’istituto scolastico che l’ha licenziata, partecipò tranquillamente e senza alcun problema al concorso che si tenne nel 1999 indetto ai sensi dell’art. 2, comma 4, della legge 3 maggio 1999, n. 124, indetto con O.M. Quindi dopo aver averlo passato ottenne il posto di lavoro grazie alla graduatoria.

Quindi l’insegnante, ha lavorato, per tutti questi anni senza alcun problema in Sardegna. Poi all’improvviso, giunge l’imprevisto da parte del dirigente scolastico della scuola nella quale insegnava: ovvero secondo delle valutazioni il direttore scolastico, comunicava che la professoressa è sprovvista di titolo, quindi c’è l’automatico licenziamento con risoluzione del contratto.

Giustizia amministrativa del Tar

La docente vince al Tar-(Foto Adobe-larciere.it)

L’errore dell’Amministrazione scolastica, sta nel fatto di aver tutelato in maniera privata il caso della docente. Ecco cosa sottolinea il Tar: L’Amministrazione, secondo i giudici “non solo deve agire in modo imparziale, ma è anche chiamata ad esercitare il proprio potere, specie se discrezionale, come per gli atti di autotutela, in conformità al principio di proporzionalità”.

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Il Tar evidenzia infatti l‘imparzialità dell’istituto scolastico, di aver prima accettato la docente e poi ritiene il suo titolo ottenuto con vittoria del concorso non valido. “Occorre anche considerare che, nella fattispecie di cui è causa, l’operato dell’Amministrazione si caratterizza per una certa incoerenza, avendo la stessa nel tempo assunto diverse determinazioni sulla medesima questione, senza una congrua motivazione che giustificasse poi la differente decisione”.

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Secondo l’esame ben analizzato da parte dei giudici del Tar visto che la docente ha lavorato per ben vent’anni, l’Amministrazione non può risolvere il contratto da un momento all’altro. “L’amministrazione imponeva una istruttoria particolarmente approfondita, un rispetto stringente delle garanzie procedimentali, una motivazione particolarmente dettagliata a supporto dei provvedimenti adottati anche sull’interesse pubblico al ripristino della legalità”.

Il Tar continua dicendo anche: “è stato ingenerato in capo all’interessata un legittimo affidamento sulla possibilità di continuare a godere del bene della vita conseguito lo attestano l’evoluzione della vicenda in esame e gli atti di causa”.

L’errore dell’istituto scolastico, secondo i giudici, è stato ritenuto lesivo nei confronti della docente, quindi il ricorso è stato accolto.

Cesare Attico

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