Analizziamo l’andamento del mondo dell’occupazione quali sono le fasce in cui c’è un aumento e dove c’è un ribasso
Il 2022 sta per terminare, e negli ultimi mesi, soprattutto con l’istituzione del nuovo Governo Meloni, si è notato un buon aumento per quanto riguarda il mondo del lavoro. Ma non solo. Si era evidenziato un aumento del PIL dello 0,5%, che pian piano però comincia a scemare anche casa la grave crisi inflazionistica.
Bisogna evidenziare però, con l’avvento degli ultimi due mesi dell’anno, l‘occupazione è in lieve diminuzione rispetto al trimestre precedente (-0,1%) e modera il rialzamento su base annua (+2,7%). Anche l’occupazione purtroppo sta calando causando un ribasso dello 2,6%.
Da cosa è dovuto il calo dell’occupazione?
Se inizialmente si era registrato un buon aumento lavorativo, adesso si evidenzia un calo, in diverse fasce lavorative. Per quanto riguarda i dipendenti di registra un lieve calo su trimestre in termini di occupati (-0,1%)ed un aumento meno marcato delle posizioni lavorative del settore privato extra-agricolo (+0,5%).
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Il tutto è stato analizzato da Istat, Ministero del lavoro e delle politiche sociali, Inps, Inail ed Anpal. C’è inoltre un leggero aumento nel mondo dei contratti a tempo indeterminato (+ 110 mila rispetto ai primi 3 mesi del 2022) ma un calo in quello dei contratti a tempo determinato (-88 mila). Continua anche la crescita a tempo indeterminato (+365 mila) e delle posizioni a tempo determinato (+201 mila posizioni).
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Per quanto riguarda invece i contratti di prestazioni occasionali, il ritmo è rimasto in linea con le registrazioni del 2021 e coinvolge circa, ogni mese, più o meno 14 mila lavoratori. Nello stesso periodo del 2022, il Libretto Famiglia registra in media mensile circa 10 mila prestatori. C’è un aumento inoltre per quanto riguarda il numero dei lavoratori in somministrazione che raggiunge le 482 mila unità (Inps-Uniemens) presentando un nuovo aumento tendenziale (+14 mila, +3% in un anno).
Per quanto riguarda gli infortuni sul lavoro, che in Italia in questo anno ha registrato purtroppo anche tante perdite di vita, nel terzo trimestre del 2022 sono stati 141 mila (122 mila in occasione di lavoro e 19 mila in itinere), 20 mila denunce in più (+16,1%) rispetto all’anno precedente. Mentre sull’argomento riguardante le malattie professionali, registrate e denunciate all’Inail sono state 12.919, in aumento di 1.224 casi e pari al +10,5% rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente.