Il bonus 150 euro fa coda al bonus 200 euro. Alcuni lo hanno già ricevuto, altri devono provvedere per tempo prima che scadano i termini
Le misure antinflazione introdotte dal precedente governo sono ancora in vigore. Non tutte le categorie e gli aventi diritto hanno già ricevuto il bonus 200 euro, stabilito dal decreto aiuti ter. Ed ancora meno la platea di coloro che hanno avuto in seconda battuta i 150 euro per contrastare l’inflazione. Per due motivi. Il primo è che il tetto per i 150 euro è di 20mila euro di reddito. Mentre per i 200 euro era di 35mila euro. Inoltre il bonus 200 euro era previsto per il mese di luglio, ed ancora non tutti ne hanno beneficiato, mentre quello da 150 euro è stato iniziato ad essere erogato nel mese di novembre.
Le misure antinflazione sono un aiuto, ma non certo risolutive a compensare l’incremento drammatico dei prezzi per utenze, alimentari e beni di consumo. Il bonus 150 euro può essere ancora richiesto, chi lo deve ancora fare dovrebbe affrettarsi, le domande scadono il 31 gennaio 2023.
Bonus 150 euro, chi lo può ancora richiedere
Non tutte le categorie di lavoratori e di aventi diritto hanno dovuto presentare la domanda per il bonus 150 euro. Difatti i lavoratori dipendenti, i pensionati, i percettori di reddito di cittadinanza e di Naspi o Dis Coll hanno ricevuto in automatico il beneficio. Gli altri, se rispettano i requisiti dei 20mila euro massimo di reddito, dovranno inviare un’apposita domanda all’INPS. La richiesta di può fare anche tramite CAF o patronato.
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Le categorie che possono ancora chiedere i 150 euro sono coloro che al momento della domanda non sono alle dipendenze di un datore di lavoro. Di questi ne hanno diritto i co.co.co (collaboratori coordinati e continuativi); assegnisti di ricerca; dottorandi con borsa di studio; lavoratori stagionali; intermittenti e lavoratori dello spettacolo.
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Anche gli autonomi ne possono fare richiesta, sempre rimanendo stabile il tetto di reddito. Per fare domanda autonomamente ci si deve recare sul portale INPS nella pagina personale, accedendo tramite le chiavi digitali Spid, CIE o CNS. In alternativa si può contattare il Contact center telefonando al numero verde 803.164 da rete fissa oppure al numero 06.164164 da rete mobile. Oppure recarsi presso un patronato.