La fatturazione elettronica in Italia ormai è un obbligo dal 2019. Ad eccezione delle Partite IVA forfettarie, ma solo entro un certo reddito
Storicamente le Partite IVA compilavano la fattura a mano, o tramite Pc, e poi inviavano tutto il materiale all’Agenzia delle Entrate per compilare la dichiarazione dei redditi. I controlli erano piuttosto farraginosi, e richiedevano parecchio tempo per portare a termine le operazioni ed eventualmente identificare fenomeni di evasione. Con la fatturazione elettronica, mediata da un software che si interfaccia direttamente con l’Agenzia delle Entrate, i dati sulle fatture vengono inviati e recepiti in tempo reale. Questo onere aggiuntivo per i professionisti e per gli autonomi è servito a snellire il sistema di registrazione e di controllo.
A quanto pare l’operazione ha avuto successo. L’obbligo di fatturazione elettronica ha permesso allo Stato di recuperare oltre 2 miliardi di euro di gettito fiscale. La legge è entrata in vigore al primo gennaio 2019. Tuttavia alcune categorie sono state esentate da questo onere. Almeno per un po’ di tempo.
I professionisti e gli autonomi con Partita IVA in regime forfettario, che consente agevolazioni fiscali per i primi cinque anni, sono stati esonerati dall’obbligo di fatturazione elettronica. Almeno per un po’ di tempo. Dal primo luglio 2022 l’obbligo è stato esteso alle Partite IVA in regime forfettario, ma solo quelle con fatturazione annuale superiore ai 25mila euro. Coloro che si trovano al di sotto di tale reddito, possoo ancora dichiarare con fattura cartacea. Ma ancora per poco tempo.
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Chi è rientrato nell’esenzione per il 2022, con il nuovo anno dovrebbe farsi per bene i conti. Nel caso in cui nelle fatture del 2022 il tetto dei 25mila euro sia stato sforato, all’inizio del 2023, prima di emettere fattura, si devono attrezzare per convertire la fatturazione in modalità elettronica, scaricando il software disponibile presso il sito dell’Agenzia delle Entrate. Ne esiste più di uno ufficiale, ed il professionista può scegliere in base a quello che reputa più semplice e fruibile per il proprio caso.
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Se invece il tetto dei 25mila euro non è stato superato, i professionisti e gli autonomi potranno per tutto il 2023 continuare a fattturare senza il software. Tuttavia anche per loro l’obbligo scatterà dal primo gennaio 2024.
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