Docente con laurea in chimica vince ricorso al Tar

Scopriamo nei dettagli, come una docente laureata in chimica l’ha spuntata vincendo il ricorso col Tar

Una docente, che ha fatto ricorso al Tar della Liguria, ha impugnato le graduatorie del concorso dell’Ufficio scolastico di Savona. La donna, ottenne il proprio titolo di laurea in Albania, nella capitale, Tirana, nel 1991, precisamente nella materia di Chimica Industriale. Quindi, dopo questa sentenza, potrà insegnare.

Bisogna evidenziare che, la disputa tra la donna ed il Ministero era iniziato causa l’equipollenza di questa laurea, che venne ottenuta in un corso di cinque anni e quella in Chimica industriale del “vecchio ordinamento” non è stata contestata, bensì, come detto, l’obiezione è derivata dall’anno in cui è stata conseguita, ovvero più di 30 anni fa.

La vittoria della docente verso il Ministero

Il Tar della Liguria, dopo questa decisione ha bocciato le normative del ministero dell’Istruzione sui limiti temporali sulla validità della laurea in Chimica Industriale per la valutazione riguardante gli speciali concorsi per supplenze nella scuola secondaria di primo grado in Matematica, Scienze e Tecnologia.

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C’è una curiosità, da evidenziare, ossia la il corso di Laurea in Chimica Industriale, non è mai cambiato dall0’anno 1938 fino al 1995. Quindi non sono del tutto comprensibili le scelte, cime quella del 1982 di non considerare più idoneo il titolo, sia quella del 1987 di considerarlo idoneo fino all’anno accademico 1986/1987.

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La bocciatura del Tar, verso il Ministero comprendono  anche gli impugnati provvedimenti dell’Amministrazione scolastica, che hanno fatto applicazione del limite in questione nel caso della ricorrente, sono illegittimi e meritano di essere annullati, con conseguente ammissione della ricorrente nella graduatoria della classe di concorso Matematica e Scienze e in quella Tecnologia, con un punteggio che tenga conto del titolo ottenuto all’estero.

La docente, quindi dopo l’iniziale esclusione, potrà rientrare nelle graduatorie e sperare nuovamente di poter tornare ad insegnare. Il Ministero l’aveva considerata “troppo vecchia”, ma il conteggio che la donna effettuò nel 1991 è stato considerato valido dal Tar.

L’impugnazione del Ministero, quindi secondo le considerazioni effettuate dal Tar, è stata valutata come illegittima, quindi non considerata ammissibile.

Buon per la docente, che ha fatto valere anche la sue volontà di vincere il ricorso dopo anni di studi e sacrifici per coronare un obiettivo della sua carriera.