Anche nel prossimo anno l’assegno unico e universale sosterrà le famiglie con prole, ecco qualche informazione riguardo la misura
Il governo ha deciso di riconfermare il sostegno economico per le famiglie con prole a carico assegnato dal settimo mese di gravidanza fino al 21° anno di età. La misura è nata per riordinare tutto il sistema delle misure a favore della genitorialità e della natalità, proprio in un periodo storico in cui il numero delle nascite in Italia segna dei record negativi.
La prestazione è unica, in quanto sostituisce e razionalizza tutta una serie di misure, sgravi, agevolazioni e detrazioni a favore delle famiglie con figli, e universale perché coinvolge tutti i nuclei familiari con prole residenti e domiciliati in Italia. Rispetto l’anno che si sta concludendo non vi sono novità nella struttura della misura, ma sono previsti degli incrementi del contributo per categorie di famiglie.
La prima novità da segnalare è la continuità della misura per chi già la percepisce dal 2022 senza un ulteriore domanda all’Inps. La sola segnalazione da inviare all’Istituto è quella relativa a eventuali cambiamenti dell’Isee familiare o della modifica del numero di aventi diritto al sostegno (nuove nascite, figli che superano i 21 anni di età).
Si ricorda tra i requisiti che per i figli a carico con disabilità non sono previsti limiti di età. Per il prossimo anno sono previste delle maggiorazioni dell’assegno in particolare del 50 per cento dell’assegno per il primo anno di vita del bambino, sempre una maggiorazione del 50 per cento per le agevolazioni già previste per le famiglie numerose (con 3 o più figli a carico).
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Inoltre è stato deciso di confermare l’aumento per le famiglie con figli disabili a carico, inizialmente introdotta in via temporanea. Gli importi saranno poi adeguati anche alla crescita del costo della vita. Per calcolare con attendibilità i nuovi importi si può utilizzare il simulatore dell’assegno unico sulla pagina apposita dell’Inps. Per il prossimo anno la domanda si potrà presentare dal 1° gennaio, con riferimento al periodo tra marzo del 2023 fino al febbraio dell’anno successivo.
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La domanda andrà presentata all’Inps attraverso i consueti canali (portale web Inps, contact center integrato Inps e istituti di patronato). Si ricorda infine che si può aggiornare, modificare e visionare la domanda nelle pagine del sito ufficiale Inps, accedendo con credenziali Spid, Cie e Cns
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