Il Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara è intervenuto a “Porta a Porta” chiarendo la situazione delle scuole
Come è chiaro a tutti, la situazione delle scuole italiani e in generale degli istituti e dei complessi di insegnamento, non sono al meglio. Mancano docenti ed insegnanti, che beneficiano ancora del sussidio della Naspi, e che sono alla continua ricerca di un posto fisso che possa garantir loro un reddito.
Mancano i bandi di concorso, gli inserimenti e quei docenti che hanno già una certa esperienza in ambito lavorativo, si vedono inseriti in posti come supplenti, per un periodo di circa 6 mesi, i quali non sono del tutto soddisfacenti. Cosa propone il Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara a questo punto?
Valditara: “Interverremo per i plessi scolastici”
Il Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara è intervenuto a Rai 1 nella trasmissione condotta da Bruno Vespa “Porta a Porta” per dare dei chiarimenti sulla difficile situazione scolastica in Italia: “Non chiudiamo scuole quando intendiamo il plesso scolastico. Gli studenti che andavano in una scuola continueranno ad andarci. Abbiamo ricevuto 17,5 miliardi dall’Ue che ha messo dei vincoli tra i quali anche il dimensionamento.“
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Valditara evidenziando il problema dei docenti, chiarisce: “Mi adopererò per incrementare il numero di docenti di sostegno in ruolo e per incrementare il numero di docenti con specializzazione per il sostegno. Probabile che avremo accorpamenti giuridici e interverremo solo laddove non c’è la titolarità del dirigente scolastico. Bisogna avere fiducia”.
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I soldi che l’UE invia all’Italia, che fine faranno? Sembra per l’introduzione di nuovi docenti ed insegnati. Ma questa mancanza momentanea, comporta anche un seguente dimensionamento scolastico. Secondo le stime infatti, si teme che ci saranno 1,4 milioni circa di bambini e ragazzi tra i tre e i diciotto anni in meno.
Valditara poi continua, sottolineando-“Ci saranno accorpamenti giuridici e interverremo solo laddove non c’è la titolarità del dirigente scolastico. Per la prima volta i risparmi non andranno al Mef ma direttamente reinvestiti nella scuola, per la valorizzazione del lavoro dei dirigenti scolatici”.
La situazione, intanto, non è per niente confortante, si prevede un ridimensionamento per gli anni a venire, fino al 2032 di circa 3.346 presidi in meno.