Conosciamo meglio la storia di Marica Damonte una docente che si è trovata all’improvviso senza lavoro. Cosa farà?
Ottenere un posto di lavoro fisso in Italia, è un’impresa a dir poco eroica. Soprattutto per coloro che passano tanti anni su libri, tra scuole, università, stage e master anche all’estero per ottenere quella gratificazione economica ed anche psicologica che dia soddisfazioni. Perché ci sono tanti problemi del genere?
Soprattutto nel mondo della scuola, cui buona parte degli istituti italiani, versano in gravi condizioni. Sia dal punto di vista istituzionale che dalla mancanza di un personale fisso, che garantisca anche sicurezza e continuità. Andremo ad affrontare la storia di Marica Damonte, docente licenziata dopo 7 anni.
Marica Damonte, donna di 43 anni, fino a poco tempo fa era una docente con un posto fisso, con 3 figli da accudire e a quanto pare, senza alcun problema. Poi all’improvviso le giunge una proposta di contratto con su scritto l’annullamento del posto fisso con un contratto di supplenza al 30 giugno, “almeno per questo anno scolastico, dal prossimo non si sa”.
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“Insieme ad altre colleghe, insegno dal 2001, poi all’improvviso tutto cambia con questo emendamento di una proposta di supplenza. Voglio sapere perché tutto questo tempo, per poter avvertirci, ed organizzarci in un atro modo”– continua Marica- “come posso accettare di essere fatta fuori, dopo 22 anni di insegnamento?”
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“In Italia, purtroppo esiste questa guerra tra poveri. La meritocrazia non esiste, ero prima nella graduatoria ed ora mi trovo senza un impiego. Sono tornata come i primi anni: precaria, se sono in malattia mi decurtano 50% dello stipendio, non ho diritto a niente e questa estate dovrò accedere alla Naspi”.
Nelle parole di Marica emerge solo sconforto, per una donna che fino a poco tempo fa lavorava e causa un mancato preannuncio, si trova senza un impiego: “Dovrò andare a pulire i bagni, non è accettabile tutto questo. Abbiamo dentro tutte queste nuove leve di laureati e va benissimo, ci mancherebbe, però non puoi dare un calcio a chi ti ha tenuto insieme la scuola fino all’altro giorno”.
Ecco cosa pensa il Sulle parole di Marica Damonte, è intervenuto anche Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief: “Non ci sono ragioni valide per il licenziamento di migliaia di docenti. Chiederemo l’approvazione di un emendamento specifico che confermi almeno i ruoli e reintegri chi ha superato l’anno di prova”.
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